Sant'Anselmo - Apostolato di preghiera per l'infanzia della Chiesa Cattolica

NISI CONVERSI FUERITIS ET EFFICIAMINI SICUT PARVULI NON INTRABITIS IN REGNUM CAELORUM
APOSTOLATO DI PREGHIERA PER L'INFANZIA
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Sant'Anselmo d'Aosta
Vescovo e dottore della Chiesa


Ti scongiuro, Signore, fa che non abbia a disperarmi sospirando a Te, ma respiri nella speranza; che il mio cuore amareggiato nella sua desolazione, sia addolcito con le tue consolazioni; che avendo cominciato a cercarti affamato non abbi a a desistere digiuno di Te; mi sono avvicinato famelico, non abbia ad allontanarmi insaziato; povero mi sono accostato ad un ricco, miserabile ad un misericordioso; non abbia a ritornare vuoto e scontento. E se prima di saziarmi devo sospirare, almeno dopo i miei sospiri dammi ciò che mi possa saziare. Signore, incurvato, non posso guardare in alto. Le mie iniquità hanno superato il mio capo e tutto mi avvolgono, e pesano su di me come grave fardello; Tu liberami, affinchè la loro profondità non spalanchi  un abisso sotto i miei piedi: mi sia lecito guardare la Tua luce, anche da lontano, anche dal profondo della mia bassezza.

Insegnami a cercarti, e mostrati a me che ti cerco. Io non posso cercarti se tu non mi insegni, né trovarti se tu non ti mostri. Che io ti cerchi desiderandoti, che ti desideri cercandoti, che ti trovi amandoti, e che ti ami trovandoti. Io ti riconosco, Signore, e ti ringrazio di aver creato in me questa tua immagine affinché di te sia memore, ti pensi e ti ami; ma essa è così consunta dal logorio dei vizi, così offuscata dal cumulo dei peccati, che non può fare quello per cui fu fatta, se tu non la rinnovi e non la ricostituisci. Non tento, o Signore, di penetrare la tua altezza perché non paragono affatto ad essa il mio intelletto, ma desidero in qualche modo di intendere la tua volontà, che il mio cuore crede ed ama. Né cerco di intendere per credere; ma credo per intendere. E anche per questo credo: che se prima non crederò, non potrò intendere.

Proslogion - da capo I- Preghiera dell'anima peccatrice


Signore mio e Dio mio, mia speranza e gaudio del mio cuore, dì all'anima mia se è in questa gioia di cui ci ha parlato il Figlio tuo quando disse: "chiedete e vi sarà dato perchè il vostro gaudio sia completo". Ho trovato un gaudio completo, più che completo. Quando tutto il cuore, tutta il cuore, tutta la mente, tutta l'anima, tutto l'uomo saranno ripieni di quella felicità, ancora ne sovrabbonderà infinitamente. Non sarà il gaudio ad entrare in coloro che lo godranno, ma saranno beati ad immergersi tutti in quella felicità. Di, o Signore, dì al tuo servo nell'intimo del cuor suo è questo il gaudio in cui entreranno i tuoi servi fedeli! Certo la felicità che godranno quei tuoi eletti ne occhio vide, ne orecchio udì nè mai venne in mente a alcuno. Non ho ancora detto o pensato quanto godranno quanto ameranno e tanto ameranno quanto conosceranno allora, o Signore, e quanto ti ameranno! Certo, nè occhio vide, ne orecchio udì, ne cuore d'uomo pensò in questa vita quanto ti conosceranno e ti ameranno nell'altra. Io te ne prego, o mio Dio, fà che Ti possa amare per giungere ad aver parte della tua letizia. E se quaggiù non la potrò godere in pieno, fa che in essa ogni giorno più mi sprofondi finchè possa giungere alla sua pienezza! Cresca ogni giorno quaggiù la  mia conoscenza di Te, perchè pienamente ti conosca lassù; cresca ogni giorno in me l'amor tuo,  perchè possa perfettamente amarti in Paradiso. Fa che grande sia la mia gioia sulla terra nella speranza, perchè possa goderla tutta in realtà nel cielo. O Signore, Tu per mezzo del Figlio tuo comandi e consigli di chiedere, e prometti che noi riceveremo affinchè la nostra gioia sia piena. O Signore, io ti chiedo ciò che tu consigli attraverso l'ammirabile Nostro Consigliere: fa che io riceva ciò che io riceva, affinchè il mio gaudio sia completo. La mia mente mediti intanto queste cose, e di esse parli la mia lingua, le ami il mio cuore e ne ragioni la mia bocca. Di questo bene sia affamata la mia anima, sia assetata la mia carne, tutto il mio essere lo desideri, finchè possa entrare nel gaudio del mio Signore, Dio Uno e Trino, benedetto nei secoli. Cosi sia.
Proslogion, capo XXVI
Ergo nihil Operi Dei praeponatur  43,3 RB
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