Il mistero del Natale, Edith Stein - Apostolato di preghiera per l'infanzia della Chiesa Cattolica

APOSTOLATO DI PREGHIERA PER L'INFANZIA
NISI CONVERSI FUERITIS ET EFFICIAMINI SICUT PARVULI NON INTRABITIS IN REGNUM CAELORUM
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Da "Il mistero del Natale"
di Edith Stein


A quanti però l'hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio; in tal modo ha adottato dei servi rendendoli fratelli, ha riscattato dei prigionieri costituendoli suoi coeredi. Nessuno di voi però osi esclamare: "Felici coloro che hanno meritato d'accogliere Cristo nella propria casa!". Non affliggerti, non recriminare d'esser nato in un tempo in cui non puoi vedere più il Signore nel suo corpo: non ti ha privato di questo onore, poiché egli assicura: "Ogni volta che avete fatto qualcosa a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, lo avete fatto a me".
Da discorso 103 Sant'Agostino

Ognuno di noi ha già sperimentato una simile felicità del Natale. Ma il cielo e la terra non sono ancora divenuti una cosa sola. La stella di Betlemme è una stella che continua a brillare anche oggi in una notte oscura. Già all’indomani del Natale la Chiesa depone i paramenti bianchi della festa e indossa il colore del sangue: Stefano, il protomartire, che seguì per primo il Signore nella morte, e i bambini innocenti, i lattanti di Betlemme e della Giudea, che furono ferocemente massacrati dalle rozze mani dei carnefici. Che significa questo? Dov’è ora il giubilo delle schiere celesti, dov’è la beatitudine silente della notte santa? Dov’è la pace in terra? "Pace in terra agli uomini di buona volontà". Ma non tutti sono di buona volontà. Per questo il Figlio dell’eterno Padre dovette scendere dalla gloria del cielo,perché il mistero dell’iniquità aveva avvolto la terra.Le tenebre ricoprivano la terra, ed Egli venne come la luce che illumina le tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolto. A quanti lo accolsero Egli portò la luce e la pace; la pace col Padre celeste, la pace con quanti come essi sono figli della luce e figli del Padre celeste, e la pace interiore e profonda del cuore; ma non la pace con i figli delle tenebre. Ad essi il Principe della pace non portala pace, ma la spada. Per essi Egli è la pietra d’inciampo, contro cui urtano e si schiantano. Questa è una verità grave e seria, che l’incanto del Bambino nella mangiatoia non deve velare ai nostri occhi. Il mistero dell’incarnazione e il mistero del male sono strettamente uniti. Alla luce, che è discesa dal cielo, si oppone tanto più cupa e inquietante la notte del peccato. Il Bambino protende nella mangiatoia le piccole mani, e il suo sorriso sembra già dire quanto più tardi, divenuto adulto, le sue labbra diranno: "Venite a me voi tutti che siete stanchi e affaticati" Alcuni seguirono il suo invito. Così i poveri pastori sparsi per la campagna attorno a Betlemme che, visto lo splendore del cielo e udita la voce dell’angelo che annunciava loro la buona novella, risposero pieni di fiducia : "Andiamo a Betlemme" e si misero in cammino; così i re che, partendo dal lontano Oriente, seguirono con la stessa semplice fede la stella meravigliosa. Su di loro le mani del Bambino riversarono la rugiada della grazia , ed essi "provarono una grandissima gioia". Queste mani danno e esigono nel medesimo tempo; voi sapienti deponete la vostra sapienza e divenite semplici come i bambini; voi re donate le vostre corone e i vostri tesori e inchinatevi umilmente davanti al Re dei re; prendete senza indugio su di voi le fatiche, le sofferenze e le pene che il suo servizio richiede. Voi bambini, che non potette ancora dare alcunché da parte vostra: a voi le mani del Bambino nella mangiatoia prendono la tenera vita prima ancora che sia propriamente cominciata; il modo migliore di impiegarla è quello di essere sacrificata per il Signore della vita. "Seguitemi", così dicono le mani del Bambino, come più tardi diranno le labbra dell’uomo adulto. Così dissero esse al giovane amato dal Signore e che ora fa anche parte della schiera disposta attorno alla mangiatoia. E san Giovanni, il giovane dal cuore puro e semplice, lo seguì senza domandare: Dove? A che scopo? Abbandonò la barca del padre e andò dietro al Signore su tutte le sue strade, fino al Golgota. "Seguimi", questo invito percepì anche il giovane Stefano. Egli seguì il Signore nella lotta contro le potenze delle tenebre, contro l’accecamento della testarda mancanza di fede; gli rese testimonianza con le sue parole e col suo sangue; lo seguì anche nel suo spirito, nello spirito dell’amore, che combatte il peccato, ma ama il peccatore e intercede per l’assassino davanti a Dio anche in punto di morte. Di fronte ad essi sta la notte dell’indurimento e dell’accecamento incomprensibile: gli scribi, che sono in grado di dare informazioni sul tempo e sul luogo in cui il Salvatore del mondo deve nascere, ma che non deducono alcun "Andiamo a Betlemme!" ; il re Erode, che vuole uccidere il Signore della vita. Di fronte al Bambino nella mangiatoia gli spiriti si dividono. Egli è il Re dei re e il Signore della Vita e della morte, pronuncia il suo "Seguimi", e chi non è per lui è contro di lui. Egli lo pronuncia anche per noi e ci pone di fronte alla decisione di scegliere fra luce e tenebre.

Santa Teresa Benedetta della Croce
Edith Stein (9 agosto)
Martire ebrea, dottore della Chiesa,
patrona dei martiri, degli orfani e d'Europa
Patrona degli orfani


Testimoni oculari raccontano che Edith si prese cura dei bambini, li lavava, li pettinava, li curava, perché gran parte delle madri, vicine alla follia per le sofferenze e la paura, non si occupavano più delle loro creature. A Westerbork ottomila ebrei erano  ammassati nelle baracche, terribile scarsità di cibo, malattie mietevano vittime tra vecchi, donne e bambini abbandonati a loro stessi e Edith si prendeva cura di quei bambini che i genitori, oramai distrutti, trascuravano e ignoravano. Edith e sua sorella chiesero il 5 agosto alle suore di Echt cibo, medicine, vestiti, per quei bambini,  le sorelle non sapevano che fossero per loro, ma misero un grosso pacco di viveri, libri e medicinali. Al primo mattino del 7 agosto 1942 il treno della morte trasportò il suo lugubre carico di bambini, donne e uomini di ogni età ad Auschwitz-Birkenau in vagoni–bestiame. Una superstite raccontò che suor Teresa si dedicò ai sofferenti e ai bambini impauriti durante tutto il viaggio. Dopo due giorni di fame, sete, freddo, sofferenze, in vagoni piombati, arrivarono l’8 agosto 1942 ad Auschwitz-Birkenau. Qui i bambini avevano solo due destini: passare subito nella camera a gas o diventare cavie per esperimenti medici. Se avevano meno di 15 anni erano destinati direttamente allo sterminio. Sfuggivano solo i bambini, soprattutto gemelli, che il medico Josef Mengele sceglieva per i suoi diabolici esperimenti. Il medico SS selezionava i prigionieri-schiavi, e gli inabili, cioè anziani, invalidi, malati, donne incinte, minori di 15 anni e li mandava nelle camere a gas. Le ceneri poi venivano sparse nella campagna di Auschwitz , che ad ogni primavera da allora si copre sorprendentemente di fiori bianchi e rossi. Il convoglio di Edith era costituito da 987 ebrei, di cui 510 uomini e bambini e 477 donne e bambine. Di questi dopo la selezione,  523 uomini donne e bambini furono uccisi tra l’8 e il 9 agosto nella camera a gas. Le sorelle Stein Edith e Rosa, con i numeri tatuati numeri 44074 e 44075 perirono il 9 agosto 1942. Edith si offrì con la sorella in olocausto per il popolo ebreo. Lungo la "via del calvario" confortò e si occupò dei bambini disperati e spaventati donando loro amore nell' incubo più terribile dei loro ultimi momenti di vita. Canonizzata da Giovanni Paolo II l’11 ottobre 1998 a Roma, Edith Stein è patrona dei martiri, degli orfani e con San Benedetto,  Santa Caterina e Santa Brigida di Svezia, patrona d'Europa.



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